Mancata precedenza. Chi ha ragione?

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Le principali cause di sinistri stradali in Italia, secondo uno studio Istat, sono la mancata precedenza, la guida distratta e la velocità elevata. Nonostante l’impegno degli utlimi anni di migliorare la circolazione stradale, adottando sempre più le rotonde piuttosto che gli incroci, i numeri continuano ad essere troppo alti: insieme, rappresentano il 41,5% tra le cause di incidenti.

Sono molte le domande che ci si pone dopo questo genere di incidente, ma quella che lascia sempre un po’ più il dubbio è: Chi ha ragione?

Bè, non sempre è così ovvio. Sono numerosi i fattori da valutare, di caso in caso, e in prossimità di incroci le circostanze possono essere diverse, ma proviamo a fare un riassunto delle casistiche principali per aiutarci a determinare la responsabilità.

I sinistri in incroci regolati da segnali luminosi

Quante volte hai sentito casi in cui, nonostante il conducente attraversasse l’incrocio con semaforo verde, la colpa è stata suddivisa in parti uguali a tutti e due i veicoli coinvolti?

Può succedere, perché la regola base è quella che i conducenti debbano sempre seguire una condotta diligente ed agire con la massima prudenza. Così, nel caso di questo genere di sinistri, la colpa viene attribuita in parti uguali, e poi saranno i conducenti a dimostrare di avere la completa ragione.

Un esempio

Una situazione comune è quello del veicolo Pippo che attraversa l’incrocio con luce semaforica verde e viene colpito dal veicolo Pluto, che si presuppone abbia la luce rossa. Per fortuna, nessun danno grave e i due conducenti si apprestano a compilare il modulo di constatazione amichevole (C.A.I. o C.I.D.), ma non trovano l’accordo perché Pluto è sicuro, che anche lui passasse con il verde.

In questo caso è inutile abbaiarsi addosso perché la legge attribuisce la colpa a tutti e due i conducenti in quanto non hanno rispettato le regole di massima prudenza.

Soluzioni:

  • Pluto, improvvisamente si rende conto di essere passato con il rosso. In questo caso, dichiarerà nel modulo, nelle osservazioni, di avere torto, in quanto attraversava l’incrocio con luce rossa e barrerà la casella di barème numero 17.
  • Pippo, nota al ciglio della strada dei ragazzi che ricorda di aver visto mentre era fermo al semaforo in attesa del verde, e chiede loro se ricordano con quale luce era partito. Rispondono che era verde e si rendono disponibili a testimoniare. A questo punto, occorre indicare le generalità dei testimoni sul modulo CAI e prendere ciascuno una propria copia del modulo anche se non è stata sottoscritta da entrambe le parti.

 

 

 

I sinistri in incroci regolati da segnali di stop o dare precdenza

Un’altra situazione è quando il sinistro avviene in un incrocio regolato da segnaletica verticale e orizzontale, con stop oppure segnale di dare precedenza.

Secondo la legge, come nel caso precedente, la colpa è suddivisa in parti uguali ai coinvolti, perché la regola principale è sempre quella che bisogna usare la massima prudenza, per poi attribuire la colpa totale al conducente che ha violato la segnaletica, a meno che, non riesca dimostrare che per lui è stato impossibile non evitare l’urto. Come?

Può dimostrare che il conducente attraversava l’incrocio a velocità sostenuta e in questo caso verrà scalata una parte di colpa.

Oppure può dimostrare che è stato impossibile vedere il sopraggiungere dell’altro veicolo, magari perché l’incrocio ha una visibilità molto limitata.

 

Gli incroci sono pericolosi, sempre. Quindi è giusto il principio di utilizzare la massima prudenza, indipendentemente dal tipo di segnale stradale che ci si trova davanti.

 

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